Si sono concluse le attività di arrampicata organizzate da Sportfund con gli alunni degli Istituti scolastici del nostro territorio e abbiamo raccolto le impressioni delle persone che hanno accompagnato i giovani in questo percorso verticale.
“L’esperienza del progetto arrampicata è stata davvero molto positiva. Dovessi paragonare la prima e l’ultima delle uscite svolte sarebbero molti gli aspetti da evidenziare.
Senza dubbio uno dei più evidenti è quello dell’inclusione a cui il progetto mirava: con il passare del tempo i ragazzi hanno dimostrato di essere sempre pronti ad aiutarsi e incoraggiarsi nei momenti di difficoltà, non solo di fronte alla parete ma, anche, nel tragitto tra scuola e palestra.
È stato piacevole e soddisfacente riscontrare che buona parte dei rapporti sviluppatisi tra loro non si siano limitati solo ai giorni dedicati al progetto, ma hanno avuto una continuità anche all’interno della scuola”
(Leonardo Di Lascia, insegnante di sostegno)
“Ho partecipato come educatrice al progetto di arrampicata sportiva, accompagnando un alunno con difficoltà nella comunicazione, nel comportamento e nell’area motoria.
Per il ragazzo l’idea di prendere parte al progetto e di farlo con i suoi compagni è stata la motivazione primaria.
Ha partecipato a tutte le uscite previste con coraggio, caparbietà e simpatia.
È riuscito a costruire intorno a sé un clima di relazioni positive, che di rimando gli hanno dato la possibilità di ampliare le proprie esperienze comunicative e sperimentare un differente approccio nella relazione con i compagni che, come lui, hanno partecipato all’intero progetto.
Abituato ad essere accompagnato per mano ed essere monitorato da vicino ad ogni spostamento, anche all’interno dell’Istituto, l’esperienza fatta ha dato al ragazzo una maggior consapevolezza delle proprie capacità e possibilità”
(Tadiana Lana, educatrice)
“La realizzazione di questo progetto ha costituito un importante momento di crescita professionale anche per i docenti coinvolti, perché ha consentito di osservare, da un punto di vista privilegiato, la progressione nell’acquisizione di traguardi di sviluppo nei propri studenti e di trovare nuovi stimoli nella progettazione didattica futura”
(Paola D’Antonio, professoressa).
“I ragazzi erano inizialmente tutti un po’ restii al fare volentieri l’attività ma, piano piano, sono entrati in sintonia con l’ambiente nuovo e con l’istruttore di riferimento e si sono lasciati andare, ottenendo grandi miglioramenti.
È sicuramente stata una bella occasione di crescita per loro ma, anche, per gli istruttori che a loro si sono dedicati”
(Davide Quarantotto, istruttore Federazione Arrampicata Sportiva Italiana F.A.S.I.)
Alla giornata conclusiva delle attività con gli Istituti scolastici ha partecipato Fabrizio Celentano, atleta paralimpico di arrampicata sportiva, che si è dedicato ai giovani rispondendo alle loro domande e curiosità.
“Offrire la mia storia e le mie esperienze a questi ragazzi è davvero un onore per me: arrampicare con loro, ascoltare le emozioni che una parete può dare è una sensazione indescrivibile.
L’arrampicata si può definire uno “sport sociale”: riesce a livellare le differenze che possono esserci tra più individui, mettendo tutti sullo stesso piano.
La mia speranza è quella di esser riuscito a contribuire alla crescita di questi ragazzi, almeno quanto loro sono riusciti a far crescere me”.
Le attività, svolte presso le palestre Up Urban Climbing, il Centro di avviamento allo sport paralimpico Polisportiva PGS Welcome – Bologna e Monkeys’ Planet – palestra di arrampicata sportiva, sono state realizzate grazie al contributo della Fondazione Prosolidar, della Fondazione Maccaferri e del Comune di Bologna Rete Civica Iperbole, con il sostegno di Climbing Technology ed ESSSE CAFFÈ